Ieri ero a Roma per una riunione organizzativa di un Movimento legato a delle tematiche ambientali. Il movimento ha tra i suoi aderenti molte associazioni di differente dimensione, dal molto piccolo al molto grande. Come tutti i progetti che si rispettino ha formulato un budget preventivo, minimo e minimale e ha chiesto quale era un’ipotesi per garantire il finanziamento dell’impresa. Si è deciso di rimettere tutto al buon cuore dei partecipanti sconsigliando qualsiasi forma di fee fisso e chiaro.
Fermo restando che condivido alla fine la soluzione passata, mi hanno colpito le dimensioni economiche in gioco, rispetto sia agli attori che alle caratteristiche della partita. Vuol dire che la crisi sta veramente rattristando i cuori e prosciugando le fonti.
Prima di entrare avevo comprato Repubblica e non l’avevo ancora sfogliata. L’ho fatto a sera e ho letto questo articolo o meglio questa inserzione a pagamento.
Sono sicuro che il Movimento non accetterà mai assimilare gli argomenti che lo motivano agli argomenti dell’appello a pagamento ma vi assicuro che uno strato comune esiste. La vere differenze sono altre. La disponibilità economica: da quanto ne so, prendendo come metro i dati usciti a proposito dell’appello contro i politici di Dalle Valle, solo il costo della pagina supera di gran lunga il budget che il Movimento aveva ipotizzato. La comunicazione: chi ha formulato il Manifesto? Quali sono le intenzioni dell’appello? Perché il titolo è per un Futuro Sostenibile e tra i firmatari esiste una Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile?
Il lato economico e quello comunicativo sono aspetti della stessa medaglia. L’audience a cui si riferiscono i due protagonisti citati è la stessa, visto che la sensibilità verso i temi ambientali è estremamente diffusa, ma la declinazione specifica del messaggio di ciascun protagonista è profondamente diversa. Agiscono sullo stesso campo ma non stanno giocando ad armi pari. Solo una parte ha accesso a certi canali di comunicazione costosi, ma sopratutto, la complessità dell’argomento, non si attanaglia a quel tipo di canale tantè che messaggi apparentemente uguali possono veicolari concetti completamente diversi basandosi sull’impossibilità da parte dei fruitori di una informazione esaustiva.
E’ tutto Green ma Futuro Sostenibile è una gradazione si spera diversa da Sviluppo Sostenibile e queste sono comunque totalmente diversa da quelle del Movimento ecc… Da quanto rilevato sopra mi sembra che solo le istanze dei primi potranno essere udite, mentre il Movimento dovrà imparare ad urlare non sicuramente tramite i canali di comunicazione tradizionale.
Che tristezza. Mi piacerebbe che avessimo tutti le stesse possibilità. Ma forse è giusto così anche perché, i canali che verranno utilizzati, le modalità di finanziamento dei progetti, c’entrano qualcosa con i messaggi che veicolano.
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