Oggi ho dato una lettura abbastanza veloce al documento di Fabrizio Barca citato nel titolo come testimoniano le note sul mio Tumblr. Credo che il documento risponda interamente al titolo che come si intuisce non mette assolutamente in discussione il contesto sociale della nostra attuale realtà e semplicemente propone uno strumento nuovo per il suo governo. Indipendentemente da quanto afferma il protagonista nel testo, leggetelo partendo dall’addendum perché il resto è una illustrazione di tecniche per fare manutenzione ad un sistema che è sbagliato nella sua essenza oltre che nella sua gestione. Interessante è che parte delle proposte della soluzione derivino dalle analisi che dicono perché il sistema è in crisi, ma come per il Movimento 5 Stelle, con cui la soluzione si confronta qua e là partendo purtroppo da assunti di analisi non approfonditi, fornisce tecnicality che non si sa per quale alchimia dovrebbero fornire teorie che cambino alla base il contesto in cui verranno usate. Ho citato il Movimento 5 Stelle perché ad un’attenta lettura potrebbe sembrare una sua forma evolutiva visto che se alla Rete aggiungete i luoghi fisici di confronto, necessari per superare i limiti della prima, dovete dirmi quali sono le differenze reali. Sarebbe interessante estendere tutte le domande che Barca dice devono essere risolte prima di poter partire anche al Movimento 5 Stelle. Interessante è notare che entrambi gli elementi fondativi delle due strutture politiche siano documenti che basano la loro necessità, ad essere una risposta alla crisi del sistema, sul fatto che sono organizzazioni basate principalmente sulla valorizzazione l’intelligenza dei singoli. Barca pensa che il sistema sia solo da manutenere e non porta alle estreme conseguenze le intuizioni che traspaiono nel documento. Perché deve essere un partito a sfruttare l’eccedenza cognitiva e non i cittadini stessi? Perché abbiamo bisogno di funzionari che ci insegnino? Perché se è diffusa la conoscenza questa deve essere incanalata all’interno di un sistema basato sulla rappresentanza? Perché è solo il partito il luogo dove queste cose possono avvenire e non la società? Forse perché è l’unico luogo protetto dove si possono sperimentare forme di “renumerazione” della propria eccedenza cognitiva al di fuori delle normali forme lavorative? E potrei continuare per un pò anche perché, visto quello che faccio gratuitamente da tre e più anni, potrei essere un’ottimo funzionario di quel partito che lui auspica e in fondo tutte le mie analisi si sono riferite proprio alle soluzioni da lui prospettate. Chissà se lo stroncare, il criticare in modo tranchant, è un buon metodo per attirare la sua attenzione ed essere contattato da lui per un lavoro. Ecco questo è quello che manca in quel testo l’ironia e il poter parlare anche della necessità stessa di un partito: insomma manca tutto quello che non è tecnica e organizzazione del lavoro. Sarebbe bastato aggiungere che la “mobilitazione cognitiva” aveva anche il diritto di spingersi fino a distruggere la “palestra” entro la quale può essere esercitata. E non mi dite che il metodo permette di uscire dallo schema perché i limiti entro il quale si può giocare il tutto sono ribaditi a chiare lettere nell’addendum. Almeno il Movimento 5 Stelle ci mette un pò di varietà di soluzioni.
Comunque è una lettura consigliata vista la qualità che attualmente passa il convento e magari la forma di documento programmatico di 55 pagine è stata orientata a sviluppare una tesi a scapito dell’humus in cui si è formata. Tutte le fonti citate che non conoscevo, sono già finite nella mia whishlist. Purtroppo ho ordinato giusto oggi dei testi per approfondire gli orti sinergici, la mia passione attuale, ma giuro che appena finito torno sull’argomento e approfondisco a dovere. Ma per stendere il documento Barca avrà tenuto conto delle pratiche di Masanobu Fukuoka?
Qualsiasi cosa dica questo signore è inficiata dal fatto che ha condiviso le idee del governo Monti…..quindi……!!!!
Grazie Marco, utile lettura. Premesso che condivido la tua stroncatura, si tratta comunque di un documento molto suadente ed ora capisco perchè molti mei colleghi di lavoro (professionisti della conoscenza) citino a più riprese le parole del ministro Barca. Infatti ha la forza di chi presenta se stesso come TERZA VIA (contro la socialdemocrazia ed il liberismo) e soprattutto di chi mette le mani nel tema cruciale e cioè “come si formano le decisioni pubbliche?” In questo senso la sua idea di sperimentalismo democratico è molto interessante, perchè riprende con altre parole temi sui quali tu ed io ci stiamo scervellando da anni. E’ anche interessante l’analisi sull’apparato amministrativo pubblico (che è del tutto condivisibile) e pure quell’accenno al ruolo (perverso) delle imprese multinazionali nel dettare l’agenda alla politica. Dopodichè con Barca avrei gli stessi problemi che incntro con quei colleghi che citavo sopra e cioè: quand’è che vorremo parlare della natura strutturale e sistemica di questa crisi? Quand’è che cominceremo ad analizzare dall’interno il modello di arricchimento capitalistico? E’ la politica debole che ha aperto la strada al liberismo mercatistico oppure non è proprio il prorompere degli interessi dei grandi detentori di capitale mondiale nella politica, ad averci fatto credere per anni alla favoletta del “mercato che rislve da se ogni squilibrio”?
Detto ciò, siccome nemmeno io ho la risposta a questi colossali quesiti, forse forse la risposta sta proprio nel metodo e cioè un nuovo modo di partecipare alle decisioni pubbliche da parte di tutti i detentori di interesse.