Forse il comune di Milano quando ha fatto il bando ColtivaMi aveva ben in testa l’esperienza di Lodi. Questo video dal titolo: Pronti gli orti urbani in Selvagreca? denuncia che in data 1/3/2013 non sono ancora pronti gli orti che il comune dava per finiti qualche anno prima visto il grosso lavoro fatto per recuperare l’area:
Dopo le operazioni di bonifica dell’area Selvagreca, tra dicembre 2006 e febbraio 2007 abbiamo rimosso e smaltito circa 9t di ferro, 9t di legno, 19t di macerie, 11t di eternit e 7t di materiali misti per un totale di oltre 120 tonnellate di rifiuto. Agli orti è stata destinata un’area di circa 26000 m2 suddivisa in 112 lotti ciascuno dei quali occupa una superficie di circa 40 m2. I lotti di terreno, come quelli di via delle Caselle, saranno assegnati ai cittadini residenti nel Comune di Lodi che ne hanno fatto richiesta.
E pensare che aveva fatto tutto secondo i crismi,bandito i lavori, assegnato gli stessi e ottenuto pure un ribasso d’asta come documentato dal video. Di questa esperienza ho preso un fermo immagine dal video
e poi dal relativo Capitolato Speciale d’Appalto di Lavori Pubblici ho preso l’Art. 3
Dal quadro economico emerge che al netto dei costi di bonifica un orto di 40 metri quadrati, per quanto è possibile conoscere tramite Internet, al comune di Lodi costa circa 1.500 euro. A quanto sembra al Comune di Roma hanno avuto esperienze più traumatiche se per ogni orto da 200 metri quadrati hanno investito 14.284 euro. Sembra, ma non abbiamo trovato riscontro pubblico in Internet, che a Milano la cifra sia di 4.000 euro per ogni piazzola da 60 metri quadrati.
Guardate questo regolamento per Orti Urbani della zona 9 a Milano
dal testo si evince che l’affitto di orto di 60 mq costa 81 euro annui + 15 euro per il consumo dell’acqua. Se per semplicità supponiamo che degli 81 euro 31 vadano a coprire costi di gestione ordinaria, come ad esempio il dipendente comunale che si occupa della graduatoria, con i 50 euro che rimangono il comune si dovrebbe ripagare i 4.000 euro spesi per approntare l’orto mettendoci la bellezza di 80 anni.
E’ chiaro che se le cifre sono queste e il risultato è quella specie di lager, è bello che ci sia qualcuno che abbia pensato ad un bando che permetta di vedere le cose in modo diverso, ma attenzione, delegare ai cittadini la costruzione dell’orto vuol dire delegare ai cittadini il dover fare questi conti. Tocca a noi ortisti calcolare quanto ci costa l’approntamento dell’orto e in quanto tempo possiamo ritornare dall’investimento facendo pagare un cifra equa a tutti quelli che vorranno partecipare all’avventura.
Insomma siamo come un concessionario che deve stabilire il prezzo di vendita dell’auto, l’importo della rata che deve pagare l’acquirente e per quanti anni questo deve avvenire.
Erano questi i pensieri che passavano dalla testa dei futuri ortisti di via Boffalora durante il loro pcinic di progettazione dell’orto?
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