Per un pugno di semi

PER UN PUGNO DI SEMI: UNA BANCA DEI SEMI A SCUOLA TRA DIDATTICA E RICERCA SUL CAMPO

Abstract

Nella ricerca sul campo di nuove accessioni da collezionare il limite più grande è dato sia dalla scarsa conoscenza del territorio di indagine sia dalla possibilità di contattare poche persone alla volta spesso senza la possibilità di selezionare i contatti, ma con una metodologia random che procede per gradi di approssimazione. Coinvolgere Enti fortemente territoriali come le Scuole può in parte ovviare a queste problematiche, permettendo al contempo di svolgere molte altre importanti funzioni ausiliarie. Il lavoro svolto insieme alle classi 1a e 2a della Scuola Media “Cocchi-Aosta” di Todi ha infatti consentito di effettuare una indiretta, ma capillare ricerca sul territorio del Comune di Todi (PG), che ha prodotto interessanti risultati in termini di accessioni ed informazioni raccolte, permettendo altresì di trasmettere agli studenti, attraverso il loro coinvolgimento diretto, preziose notizie di didattica ambientale riguardanti la Biodiversità di interesse agrario e la sua tutela.

Keywords

Didattica, Conservazione, Germoplasma, Banca dei Semi

Citazione: Gramaccia M, Polegri L, Moretti F, Gervasi S, Concezzi L (2014). Per un pugno di semi: una banca dei semi a scuola tra didattica e ricerca sul campo. In: “Atti del X Congresso Nazionale sulla Biodiversità” (Alba E, Benedetti A, Bucci G, Ciaccia C, Pacucci C, Pinzari F, Scarascia Mugnozza G eds). CNR (Roma, Italy) 3-5 Set 2014. Abstract-book, Paper #c5.23. [online] URL: http://www.sisef.it/xbio/

X Convegno Nazionale sulla Biodiversità Autori 1

 

SAVEGRAINPUGLIA: RECUPERO, CARATTERIZZAZIONE, SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE DI LEGUMINOSE E CEREALI DA GRANELLA E FORAGGIO IN PUGLIA

Abstract

Nel passato la Puglia era particolarmente ricca di varietà locali di leguminose e cereali da granella, coltivate in alternanza seguendo le tradizionali tecniche di rotazione delle colture impiegate da secoli in agricoltura per preservare la fertilità del terreno. La diversità genetica esistente in queste antiche varietà, ben adattate alle condizioni pedoclimatiche del territorio regionale, è da tempo minacciata da fenomeni di erosione conseguenti alla progressiva diffusione di nuove varietà maggiormente produttive. Gli agricoltori, la comunità scientifica ed i politici pugliesi più attenti, hanno da qualche tempo sottolineato l’importanza e l’urgenza di recuperare, preservare e custodire in Banche del Germoplasma questo antico e prezioso patrimonio varietale regionale. Per le varietà locali pugliesi di leguminose e cereali da granella, vi è carenza di informazioni storiche, sulle origini, tradizioni, usi e saperi popolari, sulle motivazioni che hanno contribuito alla loro persistenza in alcuni areali e di dati precisi sulla loro attuale diffusione sul territorio, stato fitosanitario, struttura genetica, caratteristiche agronomiche, nutrizionali e di resistenza a stress biotici ed abiotici. Insufficienti sono inoltre le strutture volte alla promozione, divulgazione e valorizzazione di questo antico patrimonio colturale strettamente connesso alla dieta mediterranea recentemente riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità. Obiettivo prioritario del progetto PSR-Misura 214 SaVeGraINPuglia sarà pertanto il recupero, la caratterizzazione, la salvaguardia e la valorizzazione di leguminose e cereali da granella e foraggio in Puglia. Le varietà locali pugliesi saranno reperite nei diversi areali ed habitat regionali, caratterizzate, e salvaguardate sia mediante conservazione ex situ che in situ applicando protocolli di tutela Regionali ed Internazionali. Le attività progettuali coordinate dall’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche saranno svolte in collaborazione con Enti pubblici (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università di Bari e del Salento, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia), Aziende ed Associazioni (Agrinpro, Azienda Agricola Iannone, Azienda Agricola Lamarcavotta, BioNat Italia, Centro Studi Lino Lana Lenticchia, Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari, Consorzio Daunia & Bio, CSQA Certificazione, Eco-Spo, Ferventazione, Intini & C.) operanti sul territorio regionale.

Keywords

Recupero, Salvaguardia, Leguminose, Cereali, Varietà Locali

Citazione: Laghetti G, Bisignano V, De Virgilio M, Finetti Sialer M, Lioi L, Maruca G, Tomaselli V, Urbano M, Piergiovanni AR, Margiotta B (2014). SaVeGraINPuglia: recupero, caratterizzazione, salvaguardia e valorizzazione di leguminose e cereali da granella e foraggio in Puglia. In: “Atti del X Congresso Nazionale sulla Biodiversità” (Alba E, Benedetti A, Bucci G, Ciaccia C, Pacucci C, Pinzari F, Scarascia Mugnozza G eds). CNR (Roma, Italy) 3-5 Set 2014. Abstract-book, Paper #c5.24. [online] URL: http://www.sisef.it/xbio/

X Convegno Nazionale sulla Biodiversità Autori 2

LA CASA DEI SEMI DEL COMPRENSORIO DEL TRASIMENO (PG). UN CASO STUDIO DI CONSERVAZIONE PARTECIPATA

Abstract

Le “Case dei semi” sono sistemi comunitari di conservazione e gestione di varietà locali (s.l.) diffuse presso le comunità rurali in molte aree del mondo. In Paesi come l’Italia, la creazione di una Casa dei semi può rivelarsi un utile sistema per sperimentare la conservazione on-farm di varietà locali legate ad un territorio, il cui seme è spesso collezionato in banche del germoplasma ma non più utilizzato per la coltivazione. Il funzionamento di una Casa dei semi è però dinamico in quanto gli aderenti si impegnano a restituire i semi che hanno ricevuto, partecipano alla conservazione on-farm del seme ed alla condivisione del know how acquisito con la coltivazione di queste varietà. In questo modo le risorse genetiche risultano inserite in un percorso evolutivo che da un lato mantiene e dall’altro crea nuova biodiversità. Le attività svolte in questi due anni hanno consentito di creare una rete di agricoltori locali che ruotano intorno alla Casa dei semi, sperimentando e perfezionando il sistema di valutazione e diffusione delle risorse. L’organizzazione del sistema vuole essere scientificamente rigorosa e il più possibile rispettosa del quadro normativo che disciplina il settore sementiero, tenendo in considerazione le deroghe che la Legge Regionale permette riguardo ai limiti quantitativi e spaziali e curando gli aspetti di identità varietale e di contenimento del rischio fitosanitario. Per quanto riguarda il riconoscimento del diritto del costitutore, si riconoscono come tali le comunità locali che hanno contribuito a conservare le le varietà in collezione e, in accordo con l’incarico demandato alle Regioni di attuare il trattato FAO sulle risorse fitogenetiche (Legge 101/2004), si sperimentano sistemi che permettano di ripartire all’interno delle comunità locali i benefici derivanti dall’uso di queste risorse.

Keywords

Conservazione on Farm, Conservazione Partecipata, Germoplasma Locale, Banca dei Semi

Citazione: Polegri L, Berna F, Negri V, Concezzi L (2014). La casa dei Semi del Comprensorio del Trasimeno (PG). Un caso studio di conservazione partecipata. In: “Atti del X Congresso Nazionale sulla Biodiversità” (Alba E, Benedetti A, Bucci G, Ciaccia C, Pacucci C, Pinzari F, Scarascia Mugnozza G eds). CNR (Roma, Italy) 3-5 Set 2014. Abstract-book, Paper #c8.36. [online] URL: http://www.sisef.it/xbio/

X Convegno Nazionale sulla Biodiversità Autori 3

 

 

BIODIVERSO: UN PROGETTO PER LA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ DELLE SPECIE ORTICOLE DELLA PUGLIA

Abstract

La biodiversità rappresenta la variabilità di tutti gli esseri viventi e può essere riferita agli ecosistemi, alle specie, o a livelli di rango tassonomico infraspecifico, quali le varietà. In particolare, la biodiversità vegetale di interesse agrario è riferita alle specie coltivate e spontanee utilizzate dall’uomo a scopi alimentari o per altri usi e ai relativi progenitori selvatici. Nell’ambito dei Progetti Integrati per la Biodiversità, PSR Puglia 2007-2013 (Misura 214/4 sub-azione a), la Regione Puglia ha finanziato il progetto BiodiverSO – Biodiversità delle specie orticole della Puglia – con l’obiettivo primario di salvaguardare le risorse genetiche orticole della regione. Infatti, a tutt’oggi, sul territorio pugliese non è stata effettuata un’indagine capillare e sistematica delle risorse genetiche ortive presenti. Le azioni di conservazione del germoplasma sono spesso affidate alle iniziative di singoli agricoltori che tramandano semi o altre parti di pianta di generazione in generazione (conservazione on farm), e alla conservazione ex situ che viene normalmente praticata da enti pubblici, quali CNR ed Università. La rivalutazione di genotipi di varietà locali e/o il loro risanamento possono ampliare la base genetica del comparto orticolo consentendo migliore tolleranza agli stress biotici e abiotici, in un periodo in cui si assiste a notevoli cambiamenti climatici, per salvaguardare la salute del consumatore e l’ambiente, nonché per valorizzare alcune produzioni tipiche pugliesi. L’Italia meridionale rappresenta il centro di domesticazione e/o diversificazione di alcune colture, quali ad esempio alcune Brassicacee, il carciofo, il melone, e questo significa che le nostre regioni sono estremamente ricche di biodiversità di interesse agrario. La Puglia produce numerose varietà coltivate di ortaggi come la carota di Polignano e di Sant’Ippazio; la cipolla di Acquaviva e di Margherita; il cavolfiore, cavolo broccolo (cima nera, cavolo riccio, mugnoli) e cima di rapa; il melone immaturo (carosello e barattiere) e d’inverno; la cicoria (di Molfetta, di Galatina, di Otranto); il carciofo (di Mola, Centofoglie, Bianco tarantino, nero di Ostuni, ecc.); il pomodoro Regina ed il pomodoro di Manduria. Alcune di queste varietà locali sono a rischio di estinzione e potrebbero scomparire per sempre per essere soppiantate da varietà moderne. La principale finalità del progetto integrato BiodiverSO è quella di contribuire a raggiungere una significativa riduzione del tasso attuale di erosione della biodiversità delle specie orticole pugliesi. Dopo aver reperito sul territorio pugliese le risorse genetiche orticole a rischio, esse saranno catalogate mediante strumenti informatizzati e caratterizzate sia dal punto di vista morfo-agronomico che nutrizionale, che genetico-molecolare. Il materiale genetico raccolto verrà conservato presso le banche del germoplasma del CNR-IBBR di Bari e dell’Università di Bari. La conservazione ex situ, oltre a garantire l’uso del germoplasma, avrà il ruolo di salvaguardare dall’estinzione le varietà minacciate di scomparsa per poterne tentare una successiva reintroduzione. Inoltre il progetto prevede la conservazione on farm delle risorse genetiche, affinché venga il più possibile assicurata la continuità della coltivazione e dell’utilizzo di tali varietà locali.

Keywords

Risorse Genetiche, Varietà Locali, Specie Ortive, Regione Puglia

Citazione: Sonnante G, Blanco E, Elia A, Conversa G, De Bellis L, Accogli R, Ricciardi L, Lotti C, Signore A, Guido M, Santamaria P (2014). BiodiverSO: un progetto per la salvaguardia della biodiversità delle specie orticole della Puglia. In: “Atti del X Congresso Nazionale sulla Biodiversità” (Alba E, Benedetti A, Bucci G, Ciaccia C, Pacucci C, Pinzari F, Scarascia Mugnozza G eds). CNR (Roma, Italy) 3-5 Set 2014. Abstract-book, Paper #c8.42. [online] URL: http://www.sisef.it/xbio/

X Convegno Nazionale sulla Biodiversità Autori 4

 

NETWORK PER LA SALVAGUARDIA E LA GESTIONE DELLE RISORSE GENETICHE AGRO-ALIMENTARI CAMPANE (ACRONIMO: AGRIGENET)

Abstract

Le varietà locali, a causa della larga base genetica che le contraddistingue, rappresentano il principale materiale genetico di base per la costituzione di nuove varietà o per il miglioramento delle esistenti. Sono coltivate principalmente in ambienti marginali, laddove possono avere una maggiore stabilità e persino essere più produttive di molte varietà moderne. Il concetto di varietà locale, quindi, appare strettamente legato al territorio di origine (bioterritorio) inteso come luogo in cui le varietà locali si sono adattate e caratterizzate nel tempo, grazie all’azione degli agricoltori locali (MiPAAF 2008). Le molteplici iniziative realizzate sul tema della tutela e salvaguardia delle risorse genetiche agrarie autoctone, hanno riguardato essenzialmente la catalogazione, la caratterizzazione morfologica e genetica, la conservazione e la valorizzazione del germoplasma autoctono. La conservazione delle varietà locali non è realizzabile se non nel bioterritorio, con le tecniche agronomiche dettate dalla tradizione rurale locale, in un rapporto strettissimo e di dipendenza reciproca, tra chi effettua la conservazione ex situ (banche del germoplasma) e chi effettua la conservazione in situ (coltivatori custodi). La Regione Campania, è una delle regioni italiane più ricche di germoplasma autoctono e, in particolare, di varietà ed ecotipi locali di specie ortive, frutticole e della vite; nell’ultimo decennio, ad opera del settore della ricerca e degli enti e istituzioni locali, sono stati effettuati numerosi programmi di recupero, caratterizzazione e valorizzazione, tuttavia, le conoscenze ottenute risultavano frammentate e disperse e necessitavano di ulteriori azioni d’intervento e di catalogazione per rendere disponibili, in maniera più organica e coerente, le informazioni ottenute. Inoltre, la mancanza di una legge regionale sulla biodiversità non consente attualmente l’adozione d’interventi di valorizzazione delle risorse genetiche tramite la regolamentazione dell’attività di conservazione e la creazione di un catalogo regionale. Alla luce di tutto ciò la Regione Campania nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, ha voluto emanare un bando, rivolto alle istituzioni scientifiche diffuse sul territorio che mirasse al recupero, alla caratterizzazione, alla diffusione presso gli agricoltori di specie autoctone. La misura 214 “Azione f2” 214 ha dato vita alla realizzazione del progetto Agrigenet “NETWORK PER LA SALVAGUARDIA E LA GESTIONE DELLE RISORSE GENETICHE AGRO-ALIMENTARI CAMPANE” In sintesi il progetto prevede la realizzazione di una rete di ricerca per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche vegetali campane, prendendo in considerazione varietà ed ecotipi di specie ortive (Pomodoro, Peperone, Melanzana, Cipolla, Carciofo, Fagiolo, Cece, Cicerchia, Lenticchia, Cavolo, Zucchino, Zucca, Melone), specie frutticole (Albicocco, Susino, Pesco, Ciliegio, Melo) e della Vite. Le istituzioni scientifiche coinvolte, operanti nella Regioni Campania, nel progetto sono: il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA, nelle sedi operative campane CRA-ORT, CRA-FRC, e CRA-CAT), e il CRA/SCS, ex Ente Nazionale per Sementi Elette (ENSE), l’Università degli Studi di Salerno, la Seconda Università di Napoli, l’Università del Sannio. Nell’attività scientifica è stata messa a punto una metodologia rigorosa che ha permesso il confronto dei dati della caratterizzazione delle varietà ed ecotipi locali con quelli attualmente adottati a livello internazionale,consentendo in tal modo di verificare la validità delle diverse terminologie utilizzate (es. varietà locale e varietà da conservazione) e gli strumenti finora utilizzati (es. descrittori). Ogni varietà ed ecotipo sono stati descritti mediante una scheda (UPOV) gestibile ed aggiornabile anche a livello informatico in modo da costituire un inventario ed una banca dati generale delle risorse genetiche vegetali campane. Lo studio ha previsto il recupero di n.151 accessioni di ortive, n. 333 accessioni di fruttiferi e n. 55 accessioni di vitigni. A latere del progetto è prevista un’attività informazione sul territorio campano dell’attività svolta e di formazione degli agricoltori custodi, infine è prevista la realizzazione di potale sul quale saranno veicolate tutte le informazioni scientifiche ottenute.

Keywords

Recupero, Biodiversità Locale, Agricoltori Custodi, Diffusione delle Risorse Genetiche

Citazione: Pepe R, Bacco A, Rofano G, Trotta N (2014). Network per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche agro-alimentari Campane (acronimo: AGRIGENET). In: “Atti del X Congresso Nazionale sulla Biodiversità” (Alba E, Benedetti A, Bucci G, Ciaccia C, Pacucci C, Pinzari F, Scarascia Mugnozza G eds). CNR (Roma, Italy) 3-5 Set 2014. Abstract-book, Paper #c4.4. [online] URL: http://www.sisef.it/xbio/

X Convegno Nazionale sulla Biodiversità Autori 5

 

 

X Convegno Nazionale sulla Biodiversità

2 risposte a "Per un pugno di semi"

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  1. Interessante il dossier di Focus che nell’ultimo numero fa il punto su una futura missione su Marte: sapevate che Marte ha un terzo della gravità terrestre, che la temperatura media è di circa –60 °C e che le radiazioni assorbite durante il viaggio corrispondono a una Tac ogni 6 giorni?

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