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Un blocco di coronavirus di 21 giorni – il più grande del mondo – sta provocando il caos in India, dove oltre un quarto dei suoi 1,3 miliardi di persone vive al di sotto della soglia di povertà.

Mentre il bilancio economico e umano del blocco si approfondiva e le critiche aumentavano per la mancanza di un’adeguata pianificazione prima della decisione, il Primo Ministro indiano Narendra Modi si scusò per le ampie restrizioni.

“Vorrei in primo luogo chiedere perdono a tutti i miei connazionali”, ha detto Modi in un discorso radiofonico nazionale domenica.

Il blocco senza precedenti ha colpito milioni di poveri nel secondo paese più popoloso del mondo, lasciando molti affamati e costringendo i lavoratori migranti senza lavoro a fuggire dalle città e camminare per centinaia di chilometri verso i loro villaggi nativi.

Estrattori di risciò, venditori ambulanti di prodotti ambulanti, cameriere, lavoratori a giornata e altri lavoratori informali costituiscono la spina dorsale dell’economia indiana, che comprende circa l’85% di tutto l’occupazione, secondo i dati ufficiali.

Molti acquistano cibo con i soldi che guadagnano ogni giorno e non hanno risparmi su cui contare.

“Migliaia di lavoratori migranti sono stati costretti a lasciare le loro case in affitto perché non sono in grado di pagare l’affitto. È importante che il governo intervenga e fornisca loro immediatamente i soldi per l’affitto”, ha detto il leader dell’opposizione Rahul Gandhi in una lettera a Modi domenica .

Nella capitale Nuova Delhi, decine di migliaia di persone, per lo più giovani lavoratori diurni maschili ma anche famiglie, sono fuggiti dalle loro case mentre i lavoratori con retribuzione giornaliera erano effettivamente senza lavoro.

A una stazione degli autobus alla periferia della città, negli ultimi tre giorni erano arrivate migliaia di persone a prendere un autobus a casa mentre le autorità si affrettavano a organizzare il trasporto per loro.

Il numero di casi confermati di coronavirus in India è salito a 979 domenica, con 25 morti.

Fonte a futura memoria anche da Huffington Post

The workers started fleeing New Delhi after Prime Minister Narendra Modi announced the lockdown, which effectively put millions of Indians living off daily earnings out of work. ADNAN ABIDI/REUTERS

Many carried belongings in plastic bags normally used for cement, while women in saris carried infants on their hips. DANISH SIDDIQUI/REUTERS

A family of a migrant worker sits along a highway as they wait for a bus to return to their village. ADNAN ABIDI/REUTERS

The unprecedented lockdown has stung millions of poor in the world’s second-most populous country. ANUSHREE FADNAVIS/REUTERS

A migrant worker rides a cart with his family on a highway as they return to their villages, during the 21-day nationwide lockdown. ADNAN ABIDI/REUTERS

Daily wage workers and homeless people being served food inside a government-run night shelter in New Delhi. ANUSHREE FADNAVIS/REUTERS

Indian health officials have confirmed 979 cases of the coronavirus, including 25 deaths. Experts said local spreading is inevitable in a country where tens of millions of people live in dense urban areas in cramped conditions with irregular access to clean water. ALTAF QADRI/AP PHOTO

India went under the world’s biggest lockdown on March 25, with nearly 1.3 billion people ordered to stay home in a bid to stop the coronavirus pandemic from spreading and overwhelming its fragile healthcare system. MANISH SWARUP/AP PHOTO

A migrant worker carrying a fan walks along a road as he leaves India’s capital for his home during a government-imposed nationwide lockdown. SAJJAD HUSSAIN/AFP