Se avevano ragione quelli che sostenevano che Internet ci rende stupidi (Nicholas Carr fra gli altri), alla fine della quarantena saremo definitivamente spacciati. Se erano fondati i timori di quelli che ci mettevano in guardia dall’uso eccessivo dei social (Jaron Lanier fra i tantissimi), sostenendo che sono solo una grande macchina per manipolarci, le nostre coscienze presto saranno manipolabili come l’impasto della pizza. Infine se erano giustificati gli allarmi per il tempo eccessivo che i giovani e i bambini passano davanti allo schermo del pc o di uno smartphone (qui l’elenco è quasi infinito), insomma se aveva senso affermare che tutto ciò stava creando generazioni di depressi e obesi, faremmo bene a controllare subito bilancia e umore dei nostri figli. Oppure no. Oppure la quarantena ha cambiato tutto, anche il senso di ricerche che apparivano scientificamente sensate eppure oggi ci sembrano sorpassate da un evento ancora più grande.

Anni di dibattiti sullo screen time, il tempo che passiamo connessi, sono stati azzerati da 100 giorni di pandemia. Lo screen time ha vinto, ha sentenziato il New York Times. Perché ci provino loro, gli apocalittici, a stare senza rete adesso. Adesso che lavoriamo da casa, studiamo da casa, salutiamo i genitori solo in video, e sì certo, poi giochiamo anche col digitale, e stiamo su Zoom e HouseParty con gli amici che non abbracciamo più, e vediamo Netflix come prima anzi, anche di più, perché c’è quella nuova funzione che ti consente di vedere le serie e commentarle con gli amici, ciascuno a casa propria. Persino l’Organizzazione mondiale della sanità, fra i suoi tanti consigli per restare a casa, ha aggiunto anche un po’ di videogames. Ci provino altri a fare un periodo di digital detox adesso che il digital è l’unica cosa che ci fa uscire di casa con la mente. E allora? Tutti gli allarmi di prima? Erano inventati? Esagerazioni di psicologi e guru in cerca di visibilità? No, certo che no. Ma a rileggerle ora, certe conclusioni perentorie, ricordano i dibattiti di venti anni fa sulla tv che rende stupidi, i teledipendenti, quelli che si fanno lavare il cervello e poi guarda cosa votano… [Riccardo Luna Repubblica 13/4/2020]


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