La Cina è sede di un gran numero di fiumi. I tre maggiori sono: lo Huang He (in italiano “Fiume Giallo“), lo Chang Jiang (o “Fiume Azzurro“) e lo Xi Jiang (o “Fiume delle Perle”), che nella parte media e bassa del loro corso dividono tre grandi assi orografici della Cina orientale, ed hanno la loro origine sull’altopiano tibetano.
Lo Huang He o fiume giallo, nasce nelle montagne del Qinghai, percorre il territorio cinese per circa 4.855 km, prima di sfociare nel Pacifico presso la penisola dello Shandong. Il Chang Jiang o fiume azzurro è il maggiore fiume cinese e il quarto per lunghezza al mondo. Anch’esso nasce dalle montagne del Qinghai, ma procede verso sud-est attraversando così zone di montagne ricche di acqua che gli garantiscono una notevole portata. Lo Xi Jiang nasce sull’altopiano dello Yunnan ed ha notevole importanza dal punto di vista agricolo, dato il clima subtropicale delle regioni irrigate. Nel Guandong confluisce nello “Zhu Jiang” o Fiume delle Perle che è un’altra importante arteria di trasporto fluviale con il suo delta che arriva fino alla città di Canton e oltre verso un territorio pieno di canali e dighe. Circa la metà dei fiumi della Cina, compresi i tre più lunghi Chang Jiang (fiume Azzurro), Huang He (fiume Giallo) e Xi Jiang, scorre da ovest a est e sfocia nei mari cinesi aperti all’Oceano Pacifico; in minore quantità sfociano nel Mare Del Giappone, mentre altri sono privi di sbocco sul mare e quindi si gettano negli aridi bacini occidentali e settentrionali, dove le acque filtrano nel sottosuolo formando profonde e importanti riserve d’acqua.
Huang He
Come l’acqua dei tre fiumi cinesi le info nel nostro ecosistema scorrono con delle caratteristiche tutte proprie e sarebbe interessante ragionarci sopra per capire quale sia il miglior sistema per trarre beneficio dalla loro energia. Se i fiumi, come canali corrispondono alle pagine possiamo dire, parafrasando l’orografia cinese che i contenuti che vi scorrono sono di colore completamente diverso. Ecco Ciboprossimo, il canale più grosso, con le acque di un giallo intenso che scorrono senza una linea editoriale con l’idea di utilizzare prevalentemente fonti interne. Questo corso d’acqua ha un grande vantaggio: per le sue caratteristiche tutto quello che vi passa viene misurato e quindi è possibile capire i vantaggi o meno che si hanno a farci passare dentro delle informazioni permettendoci di scegliere quale sia meglio far passare rispetto agli obiettivi che ci diamo.


Chang Jiang
Gruppo di Rete PerlaTerra è un canale molto più piccolo che non può assolutamente competere per dimensioni con il fiume cinese a cui lo abbiamo associato. E’ interessante perché gli stanno rovesciando dentro acqua alcuni componenti della redazione dando così senso al contenuto che scelgono. A questo lato estremamente positivo si contrappongono oltre l’esiguità (quantitativa non qualitativa) della platea, l’impossibilità di contare impedendo così di valutare così la qualità dell’azione compiuta. L’acqua immessa, a differenza del fiume cinese, ha molti colori. Le notizie vengono da testate giornalistiche diverse e quando l’utente ci clicca sopra riporta l’acqua a quella fonte. L’idraulica lo impedirebbe, i social magicamente ci riescono. L’omogeneità della platea in qualche maniera fornisce la linea editoriale ai contenuti. Interessante è la presenza di qualche socio che viene dal fiume giallo facendo scorrere in un parallelo virtuale per qualche tratto i due corsi d’acqua.
Molto interessante questo altro post. Pur presente in Gruppo di Rete Per la Terra viene da Ciboprossimo. Non so con quale tecnica perché ormai Facebook omogeneizza i contenuti valorizzando la fonte originaria elidendo i canali intermedi (in questo caso sarebbe stato Ciboprossimo nel caso di condivisione) ma la fonte è certificata dal riconoscimento del testo: l’ho scritto io. Le tecniche di sharing sono importantissime ma come vedete alla fine il cerchio si chiuso sull’origine tramite la caratteristica del media utilizzato in partenza. Se è un video non lo copierà mai nessuno e verrà portato in giro così com’è. Oltre a questo la classe di questo post sta nella catena che lo ha portato qui. La fonte in questo caso non è nelle mitiche montagne del Qinghai ma più prosaicamente in un gruppo WhatsApp. Invan Sagnet aveva interesse a farci conoscere che sarebbe stato presente alla trasmissione e ce l’ha detto. Io l’ho preso da un canale piccolo piccolo, l’ho messo nel grande fiume e amorevolmente chi sa riconoscere le cose lo ha portato in questo alveo protetto. Tutto però è qualitativamente connesso dal partecipare allo stesso progetto.

Se chi fa parte della redazione ha un retroterra preciso è avvantaggiato: contenuti e audience se li può portare dietro e sono un grande valore aggiunto per tutti. Interessante è rivedere quella tecnica che utilizza i commenti per portare link… Importantissimo è parlare direttamente di aziende agricole facendo emergere i problemi che questi hanno. Un elemento interessante sono questi post molto lunghi. Mettendoli dentro Facebook si perde l’occasione di portare le persone fuori da questa rete idrografica per farli approdare nel comodo alveo di un porticciolo di paese come uno specifico blog.


Xi Jiang
Il terzo fiume, non a caso detto il fiume delle perle è l’esempio tecnicamente compiuto di canale. Mi riferisco alla congruenza tra il fiume e l’acqua che vi scorre, sono in perfetta armonia visto che uno veicola i contenuti dell’altro infatti il canale e il sito fanno pandant.
Rio delle Amazzoni
Come tutti i sistemi idrografici non possono essere ricondotti ad un’unico anche questi avranno delle loro ragioni di essere ma come il fiume delle perle confluisce o accoglie altri fiumi è bene che si mischino tra loro prendendo almeno per alcuni tratti il meglio di ciascuno.
Forse dovremo imparare dal Rio delle Amazzoni visto che, considerando la sorgente più lontana dal mare, l’Apurimac, è il corso d’acqua più lungo del mondo[7], 6 992 chilometri (10 volte la lunghezza del Po) nonché il maggiore per portata idrica, numero di affluenti e bacino idrografico (7 050 000 km²), come quella barchetta guardare bene come le acque si possono incontrare e immaginare che cosa ne può venir fuori.
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