Metodi di lavoro all’altezza della situazione Per fare ciò abbiamo bisogno di metodi di lavoro all’altezza della situazione. Il termine «metodo» si riferisce, generalmente, ad un insieme organico di regole e di principi in base al quale si svolge una determinata attività (teorica o pratica). Da questo punto di vista i metodi, in qualsiasi campo dell’attività umana, indicano un modo di procedere dotato di una certa razionalità (più o meno strutturata) che dovrebbe garantire un maggior livello di raggiungimento dei risultati. Così visti i metodi guidano il comportamento umano e lo indirizzano dentro un determinato percorso. Se applicassimo in maniera lineare questo ragionamento potremmo dire che i metodi collaborativi sono fondamentalmente una serie di principi, di regole e di procedure per “produrre” un bene atteso: cioè la collaborazione. Per quanto ci sia del vero in questa affermazione sono del tutto evidenti i limiti che contiene. È esperienza comune a chiunque operi in campo sociale ed educativo constatare il rischio che un certo metodo si riveli inadeguato, la sua applicazione troppo rigida, oppure eccessivamente lasca. Ma il rischio più grande è che il metodo si trasfiguri in una procedura meccanica e impersonale: un meccanismo, appunto. In un’epoca caratterizzata dal mito della tecnica dobbiamo guardarci dall’idea di concepire i metodi come delle fattispecie di “algoritmi sociali”, procedimenti articolati in una serie di passaggi logici chiari, finiti e non ambigui. Chiarezza, finitezza e non ambiguità non sono requisiti così facilmente riscontrabili nelle relazioni umane che, al contrario, mostrano innumerevoli lati oscuri, modi infiniti d’essere e molteplici ambivalenze e contraddizioni. [Fonte Sviluppo Di Comunità]
Tutto parte da questo tweet di che-fare.com
Il libro l’ho ordinato ma mi spiace non aver potuto partecipare al workshop Rigenerare Comunità (Online)
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