Oggi andranno in esercizio i nuovi siti www.ciboprossimo.net abitanti.ciboprossimo.net, locali.ciboprossimo.net . Se questo evento provocherà un po’ di scompenso nelle vostre abitudini vuol dire che avete partecipato alla fase precedente, quella partita nella fine dell’estate scorsa, e definita delle due gambe. Se siete stati coinvolti solo con Consigli sentitissimi per i regali di questo Natale: un cavolo. vuol dire che vi era stato chiesto di immaginare come sarebbe stato possibile collaborare con noi e state ancora aspettando di capire come si fa a fare il passo successivo visto che non vi abbiamo ancora contattato.
L’immagine che segue, unita al pdf sottostante, rappresenta tutto quello che avevamo dichiarato di aver bisogno per poter operare e con la fase delle due gambe si chiedeva ad una di produrre il software che lo implementava e all’altra di iniziare a raccontare in giro che cosa avremmo potuto fare se lo avessimo avuto.

Il pay off di Ciboprossimo è Collaboriamo per il nostro cibo e tutti i siti sono stati orientati a focalizzare chiunque li usi a trovare degli strumenti che permettano o stimolino la collaborazione.
Dalla teoria dei giochi ho appreso che tutti quanti lavoriamo meglio quando ci vengono o ci affidiamo compiti che abbiano obbiettivi definiti e raggiungibili. Il feedback è uno degli elementi chiave del processo stesso e le caratteristiche del compito lo rendono possibile.
Se questo è vero vedrete che l’applicazione principale mostra un’immagine dello stato dell’arte e cioè quante entità stanno collaborando per il loro cibo. Tutto il resto sono stimoli che indirizzano ad utilizzare lo strumento più idoneo per compiere quel piccolo gesto che renderà possibile la collaborazione tra tutti. L’invito all’uso dello strumento non è presente solo nel sito principale ma è distribuito in tutti quei siti dove un utente svolgerà il suo lavoro per invitarlo a coinvolgere in quella funzione altri soggetti, stimolando cioè la collaborazione. Come certificato dagli obbiettivi che prima abbiamo citato nel pdf tutto è concepito come un flusso teso a definire meglio le funzioni che un soggetto è in grado di fare a seconda del livello di collaborazione che ha raggiunto. Potremmo quasi dire che le funzioni di ciascun livello usate da uno servono a portare qualcun altro ad un livello ancor più collaborativo di quello in cui è attualmente. Il processo è ricorsivo e dovrebbe avere come scenario la creazione di quella rete evocata come prima immagine. Adesso abbiamo solo alcuni percorsi, più la comunità si amplierà, aumentando il livello di consapevolezza della modalità che stiamo attuando, più vedranno la luce altri obbiettivi e altre modalità di collaborazione.
Non abbiamo dunque bisogno di qualcuno che giudichi il nostro operato ma dovrebbero essere gli strumenti dei quali ci siamo dotati che ci dicono reciprocamente se quanto facciamo è congruente con quanto abbiamo dichiarato di voler fare.
Nel Jane McGonigal – La realtà in gioco ci viene dato un altro grande vincolo: le persone parteciperanno solamente se hanno la sensazione di partecipare alla realizzazione di un grande obbiettivo. Abbiamo seguito diligentemente l’indicazione richiamandola nelle prime righe del sito con il grande vantaggio che non dovevamo evocare un immaginario inesistente ma semplicemente stimolare una comunità già esistente a provare se quello che vogliamo fare è consono a realizzare quello che loro sognano.
Ma tutto questo non è ancora sufficiente visto che dobbiamo dire alle persone che potrebbero essere interessate che c’è anche la nostra proposta. Questo passaggio piuttosto complesso, a proposito del quale vi invito a rileggere ancora Consigli sentitissimi per i regali di questo Natale: un cavolo, si basa su un assunto fondamentale che potremmo coinvolgere solo persone che conoscono quello che stiamo facendo per fare in modo che a loro volta coinvolgano quelli a loro vicini ad utilizzare questa metodologia.
Se uniamo questi due ultimi stimoli potete capire perché per partire ho evocato un progetto molto ambizioso, la rigenerazione delle coop resistenti, qualche centinaio di punti vendita in Italia, a comprare da reti di produttori con il quale avevo una relazione preesistente che mi avrebbe permesso di utilizzare il rapporto fiduciario in essere per attivare la collaborazione. Il payoff è: sono piccolo e compro dai piccoli.
Se andiamo sul sito potremmo verificare quanto stiamo facendo in proposito e potremmo decidere tutti insieme quali azioni è meglio fare perché quanto descritto posso essere attuato. Per essere onesti oltre alle azioni bisogna definire anche le figure che lo faranno in relazione alla loro situazione professionale attuale e alla voglia di partecipazione al progetto.
Buona giornata