[50] L’impatto della non-località, dell’indeterminazione quantistica e dell’incompletezza della matematica è enorme:
- Non c’è più una corrispondenza biunivoca tra un elemento della teoria e un elemento della realtà. Il determinismo e il riduzionismo non esistono, nemmeno in linea di principio.
- La realtà è un tutt’uno e la sua esistenza si manifesta nelle sue interazioni con “osservatori” che sono “parti indivisibili della stessa realtà”. Inoltre, l’idea che la realtà esista sia che la osserviamo o meno, (realismo) è falsa. Il realismo locale in cui credeva Albert Einstein si è dimostrato falso. Usando le parole di John Archibald Wheeler, “Nessun fenomeno è un fenomeno finché non è un fenomeno osservato”
- La realtà è creata continuamente dalle interazioni che avvengono tra le sue “parti” (parti che non sono, però, separabili). E ogni osservazione cambia sia l’osservatore che l’osservato. Non esiste una posizione privilegiata: in un’interazione di due “parti”, le posizioni dell’osservatore e dell’osservato sono simmetriche.
[56] Ciascuno di noi può dire: “Sono cosciente”, non perché ripete a memoria una frase senza senso come farebbe un computer, ma perché il significato è all’origine delle parole che pronunciamo, ed è anche la ragione per cui le parole che ascoltiamo esistono. È la coscienza che ci permette di conoscere il significato dei simboli che i nostri sensi ci rivelano e che informano le nostre libere scelte. E’ la coscienza che ci dà quella libertà di scelta che molti scienziati e filosofi ritengono illusoria perché è esclusa dagli assiomi della fisica classica che hanno scelto di accettare.
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