C’era una volta un tipo di nome Software che si aggirava per le campagne, monti e valli con un borsone da Mary Poppins, desideroso di rendere la vita migliore ai comuni mortali indaffarati a coltivare e impreparati a farsi trovare dai cittadini indaffarati a lavorare e confusi sul procacciarsi il cibo. Non chiedeva la strada a nessuno perché anche nei giardini nessuno faceva manutenzione al prato, solo muti robottini. Finché un giorno uno di questi parlò al signor Software e disse che si sentiva solo zitto zitto a girare in tondo. Deposero il borsone in un angolo e andarono al bar sport a indagare su come avrebbero arricchito il testo della serata da mettere in scena con indizi autoctoni. Gli agricoltori si permisero di tirar tardi quel giorno e vennero a sapere molte cose utili, fraternizzarono assaggiando qua e là al “seguirà rinfresco” coi cittadini, li si riconosceva dalla terra sotto le unghie, che è sempre un tratto significativo di chi ci mette le mani.
E si scoprì al bar che Robottino Tosaerba sapeva di calcio più di Mr. Software, perché un informatico soprapensiero aveva inavvertitamente mescolato informazioni varie nel suo database. Non saprei cosa consumarono l’uno e l’altro per giustificare la loro presenza al bancone come nei film western.
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