Sulla homepage di Repubblica troneggia M5S, le mani di Grillo e Casaleggio sulla macchina delle primarie e inizia in modo minaccioso con “Nessuna certificazione del voto, nessun controllo di terzi sullo scrutinio, nessun dato ufficiale sul numero degli elettori, sulla suddivisione delle circoscrizioni o sui voti ricevuti dai diversi candidati. Una sola certezza: con “Parlamentarie” fatte in questo modo, senza un software certificato da un esterno, senza controlli di alcun tipo ai seggi – seppure online – Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, nel segreto del server, avrebbero potuto fare, indisturbati, qualsiasi cosa. Scegliere i capolista, manomettere le votazioni, recepire dei voti e non raccoglierne altri.”
L’articolo immediatamente sotto è Da Bologna il Selection day, le primarie last minute dove tra l’altro si legge “Come si scelgono i candidati da mettere sulla scheda delle primarie? Due le ipotesi in campo: o li sceglie la direzione del Pd, per velocizzare i tempi, oppure si tratterà di autocandidature per cui sarà necessario per ogni candidato raccogliere le firme. Per mantenere il principio cardine delle primarie dell’autocandidatura, si sta pensando di abbassare il numero di firme richiesto e di concentrare la raccolta in soli tre giorni. Se si votasse il 10 febbraio, l’unica ipotesi possibile sarebbe il 29 e 30 dicembre. La notte del 30 si contano le schede e il 31 si è pronti con la lista. Da Bologna ci saranno da scegliere probabilmente otto parlamentari, il Selection day sarebbe comunque aperto a tutti e non solo ai 24mila iscritti della provincia del capoluogo felsineo.”
Ma anche in SEL qualcosa di muove
Dall’altra parte la Meloni annuncia che se ne va e il Messaggero scrive “Le primarie sarebbero state una boccata d’ossigeno e una grande occasione per mettere a confronto idee, linee politiche, per tornare a parlare di contenuti, per tornare in mezzo alla gente».”
C’è anche un approfondimento teorico di Nadia Urbinati che merita essere letto.
Vuol dire che tra qualche giorno i giornali inizieranno a comparare i vari sistemi di voto? Beh è evidente che la diligenza del fare scegliere il candidato agli elettori, altrimenti dette primarie dei parlamentari, ha accennato a partire. Non è detto che parta ma, se dovesse , si potrebbe veramente iniziare a parlare dei problemi che questo comporta? Se così fosse, Grillo e Casaleggio avrebbero fatto una grande cosa, fungendo da apripista, e potremmo iniziare a discutere delle differenze tra il loro sistema e quelli che stanno nascendo, proprio come avevo iniziato a fare in Ivory Tower.
A proposito nel footer di Cambiare Si Può ancora oggi c’è
che sembra l’altra faccia delle medaglia. Chiedono a chi vuole di sottoscrivere l’appello (il sentire di Ivory Tower) e mettere un video di quello che per lui significa l’adesione al motto. Chissà se poi li metteranno in una lista e il video diventerà il materiale per sceglierlo come candidato?
Solo da quanto elencato fin qui mi pare proprio che ci sia un bel caos sotto il cielo, per cui la situazione è veramente eccellente.