A partire da Performatività della Natura di Karen Barad scopro Tout Est Quantique. Gli approfondimenti che seguono, a proposito di questa dualità tutta da comprendere, vengono da queste due fonti.
[79] Il tavolo di fronte a loro, proprio al centro della loro immaginazione, sfoggia un dispositivo a doppia fenditura. Stanno conducendo dei gedankenexperiment, o esperimenti mentali, con il dispositivo a doppia fenditura. In questione: nientemeno che la natura della realtà. Einstein si sta adirando. Bohr insiste a dire che usando il dispositivo a doppia fenditura può dimostrare che con un certo tipo di allestimento del dispositivo la luce si comporta come un’onda mentre con una complementare essa si comporta come una particella. Egli spiega che le entità non sono intrinsecamente ‘onde‘ o ‘particelle‘ e che è possibile produrre fenomeni/comportamenti/performance ondulatori o corpuscolari quando l’entità in questione ‘intra-agisce’ con l’appropriato dispositivo. Einstein afferra una grossa manciata di fiches, le sistema ordinatamente in mano e le mette sul tavolo con sicurezza. Bohr dice che scommetterà contro Einstein ma continua a parlare senza calare un numero specifico di fiches su un punto particolare.
Sia Bohr che Einstein concordano sul fatto che le entità, come i fotoni, gli atomi e gli elettroni, mostrano uno schema di diffrazione, caratteristico delle onde, quando vengono fatti passare attraverso un dispositivo a doppia fenditura. Ciò su cui sono in disaccordo riguarda la possibile conseguenza di una modifica all’apparato che permetterebbe di rilevare la fessura attraverso cui una data entità passa prima di raggiungere lo schermo, Einstein, che rifiuta la teoria quantistica ed è fedele a un ontologia classica, sostiene che questo esperimento mostrerebbe l’entità nell’atto di comportarsi come una particella in prossimità della fenditura e come un’onda in prossimità dello schermo – mostrando, così, l’inadeguatezza della teoria quantistica. Bohr dissente caparbiamente. Egli sostiene che con il dispositivo provvisto di rilevatore della fenditura l’entità non si comporterebbe più come un’onda – ossia non ci sarebbe più uno schema di diffrazione sullo schermo. Bohr contiene a fatica l’esuberanza quando spiega che l’esperimento di rilevazione della fenditura proposto da Einstein dimostrerebbe proprio il suo principio di complementarità, secondo cui una entità si comporta o come una particella o come un’onda a seconda di come viene misurata. Einstein sta perdendo la pazienza.
Heisenberg , spuntato come dal nulla, si infila tra i due contendenti e asserisce di essere d’accordo con Bohr secondo cui nel momento in che si tenta di riconfigurare il dispositivo per rilevare la fenditura che viene attraversata, si interferisce con entità di cui si vogliono misurare le caratteristiche. Come risultato, la luce non si comporterà più come un’onda ma come una particella. Dopo aver finito, Heisenberg si dirige altrove. Mentre se ne va Bohr scuote la testa e ribadisce che lui e Heisenberg in realtà non la pensano affatto allo stesso modo. Bohr borbotta qualcosa sul fatto che Heisenberg crede che lo schema di diffrazione cambi perché l’atto di determinare la fenditura attraversata disturba ciò che sarebbe accaduto in assenza di tale misurazione. Einstein ha smesso da tempo di ascoltare ma Bohr non molla. Egli sostiene che non è la misurazione che disturba ciò che viene misurato, bensì la natura stessa del dispositivo, che opera un taglio tra l’oggetto’ e ‘gli agenti dell’osservazione’, che non esiste prima della loro intra-azione – confini e caratteristiche determinate non sono un semplice dato di fatto. Ciò che ne risulta è un entanglement – un fenomeno. Una misurazione effettuata con un dispositivo a doppia fenditura non modificato produce un fenomeno onda mentre una misurazione effettuata con un dispositivo a doppia fenditura modificato (con un rilevatore di fenditura) produce un fenomeno particella. Non esiste contraddizione, insiste Bohr. La metafisica classica ci ha sviato. Le entità non hanno una natura intrinseca immutabile.
Il fantasticare di Einstein è scosso da quest’ultimo commento. Esasperato chiede: ‘Ma allora stai dicendo che la natura dell’entità – la sua ontologia – cambia a seconda del dispositivo sperimentale utilizzato per determinarla? O, peggio, che prima delle misurazioni non esiste niente, come se fossero le misurazioni a far apparire le cose dal nulla?
Karen Barad Meeting The Universe Halfway
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